Quali sono i benefici della Vitamina K2?

La vitamina K2 (menachinone, MK) (VitK2) è un nutriente essenziale che fa parte del gruppo delle Vitamine K, conosciute fin dal 1929 per gli effetti sulla coagulazione del sangue. Negli ultimi anni, però, sempre più rilevanza ha assunto il potenziale ruolo della stessa nell’ambito delle patologie cardiovascolari (aterosclerosi) ed ossee (osteoporosi).

Dal punto di vista funzionale essa gioca un ruolo fondamentale nell’omeostasi del calcio.

Per quanto riguarda il meccanismo d’azione, a livello cardiovascolare, l’effetto protettivo della Vitamina K2 è dovuto alla capacità di attivare la “Matrix Gla Protein” (MGP) che, legando il calcio circolante nel sangue, ne impedisce la precipitazione sotto forma di cristalli nella parete arteriosa. A livello osseo, sembra svolgere un’azione opposta favorendo la deposizione del calcio attraverso l’attivazione per carbossilazione di una “Bone Gla Protein” fondamentale per la normale mineralizzazione ossea.

Ad oggi, è infatti noto che la funzione principale della Vitamina K è quella di non consentire al calcio di depositarsi in modo eccessivo nelle arterie ed, in genere, nei tessuti molli e di depositarsi, al contrario, a livello osseo.

Recenti studi in vitro, su modelli di cellule vascolari e staminali, hanno permesso di comprendere meglio, dal punto di vista molecolare, il meccanismo d’azione di tale vitamina. I risultati di tali studi hanno dimostrato che la VitK2: 

1) riduce significativamente il processo di calcificazione vascolare che nel modello cellulare è rappresentato dalla deposizione di cristalli di calcio (colorazione marrone, FIGURA 1);

2) incrementa significativamente il processo di differenziamento osteogenico che nel modello cellulare è rappresentato dalla deposizione di cristalli di idrossiapatite (in rosso), nota componente inorganica delle ossa (FIGURA 2).

La funzione principale della Vitamina K2 è quella di non consentire al calcio di depositarsi in modo eccessivo nelle arterie ed, in genere, nei tessuti molli e di depositarsi, al contrario, a livello osseo.

 

Sulla base di tali dati, è ipotizzabile che una supplementazione nella dieta con vitamina K2 potrebbe contribuire a una riduzione del rischio di formazione di placche calcifiche a livello dei vasi (minor rischio di aterosclerosi) ed un aumento della calcificazione a livello del tessuto osseo (ridotta osteoporosi) (vedi FIGURA 3).

FIGURA 1

Effetto della vitamina K2 sul processo di calcificazione in cellule del vaso.

Effetto della vitamina K2 sul processo di calcificazione in cellule del vaso.

Immagini rappresentative della colorazione Alizarina Rossa a 21 giorni di trattamento.

Le cellule muscolari lisce derivate da aorte toraciche di ratti (Spontaneously Hypertensive Rats, SHR) sono state coltivate nel loro mezzo di controllo (CTRL), con il solo mezzo di calcificazione (MC) o con il MC + vitamina K2.

FIGURA 2

Effetto della vitamina K2 sul processo di calcificazione in cellule staminali.

Effetto della vitamina K2 sul processo di calcificazione in cellule staminali.

Immagini rappresentative della colorazione Alizarina Rossa a 21 giorni di trattamento.

Le cellule staminali (human amniotic fluid mesenchymal stem cells, hAFMSCs) sono state coltivate nel loro mezzo di controllo (CTRL), con il solo mezzo di induzione osteogenica (MO) o con il MO + vitamina K2.

FIGURA 3

Potenziale ruolo della Vitamina K2 nell’ambito delle patologie cardiovascolari (aterosclerosi) ed ossee (osteoporosi).

Potenziale ruolo della vitamina K2 nell’ambito delle patologie cardiovascolari (aterosclerosi) ed ossee (osteoporosi).

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REFERENZE

  1.  Cranenburg E. C., et al., 2007. Vitamin K: The Coagulation Vitamin That Became omnipotent. Thromb Haemost.
  2.  Flore R., et al., 2013. Something More To Say About Calcium Homeostasis: The Role Of Vitamin k2 In Vascular Calcification And Osteoporosis. Eur Rev Med Pharmacol Sci.
  3. Willems B. A., et al., 2014. The Realm Of Vitamin K Dependent Proteins: Shifting Fromcoagulation Toward Calcification. Mol Nutr Food Res.
  4.  Gigante A., et al., 2008. Vitamin K and D association stimulates in vitro osteoblast differentiation of fracture site derived human mesenchymal stem cells. Journal of Biological regulators & homeostatic agents.
  5.  El Asmar M. S., et al., 2014. Vitamin K Dependent Proteins And The Role Of Vitamin K2 In The Modulation Of Vascular Calcification: A Review. Oman Med J.
  6.  Vassalle C., et al., 2014. New Insights For Matrix Gla Protein, Vascular Calcification And Cardiovascular Risk And Outcome. Atherosclerosis.
  7.  Price P. A., et al., 1983. Matrix Gla Protein, A New Gamma-Carboxyglutamic Acid-Containingprotein Which Is Associated With The Organic Matrix Of Bone. Biochem Biophys Res Commun.
  8.  Iwamoto J., 2014. Vitamin K(2) Therapy For Postmenopausal Osteoporosis. Nutrients.

Probiotici e prebiotici: un intestino “vivo” e sano

Avete mai sentito parlare di probiotici? Sicuramente sì, magari avete letto questa parola su un vasetto di yogurt o su una confezione di fermenti lattici e vi siete chiesti cosa fossero e a cosa servissero. Impariamo a conoscerli e a distinguerli dai prebiotici, che, seppur simili nel nome, sono totalmente diversi.

Cominciamo dai probiotici partendo proprio dal loro nome: probiotico è un termine di derivazione greca che vuol dire a favore della vita (pro-bios). Infatti i probiotici sono dei microorganismi (soprattutto di natura batterica) vivi ed attivi, che apportano, se ingeriti in quantità adeguate, degli effetti benefici per l’organismo, in particolare per l’intestino.

 

I prebiotici potenziano l’azione dei probiotici e se ingeriti in maniera congiunta costituiscono due alleati formidabili per il sistema intestinale

 

Ovviamente non tutti i batteri sono probiotici: lo sono soltanto alcuni ceppi specifici come quelli derivati dalla fermentazione lattica (per esempio il Lactobacillus acidophilus o il Lactobacillus rhamnosus GG) o come alcuni di quelli presenti nel nostro stesso intestino (tra cui i Bifidobacterium). Inoltre, per poter svolgere un effetto benefico sull’organismo, i probiotici devono essere ingeriti in quantità adeguate e devono riuscire a superare la barriera acida dello stomaco per poter raggiungere l’intestino, dove potranno moltiplicarsi ed esercitare un’azione di equilibrio sulla microflora intestinale.

Possono essere assunti per via orale attraverso alcuni cibi, ma soprattutto attraverso il consumo di integratori specifici, che bisogna però utilizzare con attenzione, informandosi bene sul ceppo probiotico (non tutti i ceppi sono adeguati e combinabili tra loro), sulle modalità di consumo (normalmente vanno presi a stomaco vuoto per 3 o 4 settimane consecutive e in quantità di almeno 1 miliardo al giorno) e di conservazione (alcuni probiotici hanno bisogno di essere conservati in frigorifero).

Che benefici apportano all’organismo?

Gli effetti benefici dei probiotici sono molti e non si circoscrivono solo al benessere intestinale. Oltre ad essere molto utili in casi di infezioni gastrointestinali, stipsi o diarrea da antibiotici, i probiotici aiutano anche a:

  • ridurre i fastidi provocati dall’intolleranza al lattosio
  • trattare infezioni recidivanti delle vie urinarie del bambino e dell’adulto
  • prevenire vaginiti e candide
  • stimolare il sistema immunitario intestinale

Sostanzialmente diversi sono i prebiotici, che non sono batteri vivi, ma fibre solubili non digeribili, presenti in alimenti come la farina di frumento, il germe di grano, l’aglio e la cipolla, i fagioli e le banane. I prebiotici, pur non potendo essere assorbiti dall’intestino, sono molto importanti perché favoriscono la crescita e l’attività selettiva di alcuni ceppi batterici presenti nella nostra flora intestinale, come quelli menzionati prima, promuovendo così un sano ecosistema dell’intestino.

Insomma, i prebiotici potenziano l’azione dei probiotici e se ingeriti in maniera congiunta costituiscono due alleati formidabili per il sistema intestinale, migliorando molti aspetti della nostra salute ad esso connessi. Oltre ad essere utili per ridurre alcuni fastidi o per curare infezioni e infiammazioni, sono anche fondamentali per prevenire le malattie dell’intestino e per garantirgli un corretto funzionamento.

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